Gen Z al lavoro, tra aspettative, dati e nuove strategie aziendali

Tempo di lettura: 7 minuti

La Generazione Z sta rivoluzionando il lavoro in Italia: il 70% chiede flessibilità, il 60% punta sulla formazione continua, mentre oltre la metà valuta l’impegno aziendale su sostenibilità e inclusione come criterio fondamentale nella scelta del datore di lavoro.

Oggi la Gen Z rappresenta una delle sfide e delle opportunità più grandi per il mondo del lavoro italiano. I dati raccolti da Spice Research nelle loro ricerca "Problematici e sfaticati: ma la Generazione Z ha davvero così poca voglia di lavorare?" fotografano uno spaccato dell’universo lavorativo attuale in Italia, raccontano una generazione che non solo sta rivoluzionando le aspettative nei confronti delle aziende, ma sta anche ridefinendo il concetto stesso di lavoro, formazione e crescita professionale.

In questo articolo parleremo di:

  1. Chi è la Gen Z e cosa cerca?
  2. Cosa non funziona per la Generazione Z
  3. Come rispondere alle esigenze della Gen Z?


Chi è la Gen Z e cosa cerca?

I giovani nati tra il 1997 e il 2010 – la cosiddetta Gen Z appunto – stanno pian piano entrando in massa nel mercato del lavoro. Secondo la ricerca di Spice, questa generazione è caratterizzata da una forte attenzione al benessere personale, all’equilibrio tra vita e lavoro e alla possibilità di apprendere continuamente. Il 60% dei giovani intervistati per l’indagine, considera la formazione continua un requisito fondamentale nella scelta di un’azienda, mentre oltre il 70% valuta la flessibilità di orari e luoghi di lavoro come un elemento imprescindibile.

Non solo: la Gen Z vuole sentirsi parte di una comunità di valori. Il 55% sceglie infatti il proprio datore di lavoro anche in base all’impegno su sostenibilità, inclusione e responsabilità sociale. E il 65% dichiara di essere pronto a cambiare azienda se non percepisce coerenza tra valori dichiarati e praticati.

 

giovane che lavora in hotel

 

 

Cosa non funziona per la Generazione Z

La ricerca mette in luce alcune criticità significative che la Gen Z incontra nelle aziende. Tra queste, emerge una leadership spesso percepita come poco empatica e incapace di ascoltare davvero i bisogni dei giovani lavoratori. A questo si aggiunge la mancanza di feedback costruttivi e di reali opportunità di crescita professionale, elementi fondamentali per una generazione che desidera svilupparsi continuamente. Inoltre, il riconoscimento dell’impegno e dei risultati ottenuti risulta spesso scarso, contribuendo a un senso di insoddisfazione.

I processi di onboarding, poi, sono spesso lenti e poco coinvolgenti, e non riescono a trasmettere efficacemente la cultura aziendale e le competenze necessarie. In particolare, la formazione tradizionale, che non sfrutta le potenzialità del digitale né si adatta alle esigenze personali, risulta non rispondente alle aspettative di una generazione abituata a modalità di apprendimento più dinamiche e flessibili.

Questi fattori, presi insieme, rappresentano alcune delle principali cause per cui molti giovani scelgono di abbandonare il loro posto di lavoro. La Gen Z, infatti, non ha timore di cambiare ambiente: cerca contesti dinamici, inclusivi e meritocratici, dove possa imparare e crescere rapidamente.

 

 

Come rispondere alle esigenze della Gen Z?

Per rispondere efficacemente alle esigenze della Gen Z, le aziende devono ripensare in modo radicale le proprie strategie di formazione e coinvolgimento. La tecnologia gioca un ruolo fondamentale in questo processo. Ad esempio, MobieTrain propone una piattaforma mobile-first che permette di ridurre del 50% i tempi di onboarding, rendendo l’inserimento più rapido e coinvolgente.

Grazie a percorsi formativi personalizzati e interattivi, è possibile aumentare la fidelizzazione dei dipendenti del 30%, mentre la soddisfazione dei clienti cresce del 10% e le performance di vendita migliorano del 15%, grazie a team più preparati e motivati. Attraverso strumenti come il microlearning, la gamification e percorsi di apprendimento su misura, ogni dipendente può formarsi in modo autonomo, scegliendo tempi e modalità che meglio si adattano alle proprie preferenze. Questo approccio risponde perfettamente al bisogno di autonomia, flessibilità e digitalizzazione che caratterizza la Gen Z.

Non basta però investire in tecnologia: serve una leadership capace di ascoltare, motivare e valorizzare le diversità. I nuovi giovani talenti apprezzano manager che sappiano dare feedback costruttivi, riconoscere i risultati e promuovere una cultura aziendale aperta e inclusiva. Solo così si può creare un ambiente in cui ogni generazione si senta parte attiva e protagonista del cambiamento. La Gen Z non è solo una nuova generazione di lavoratori: è il motore che può spingere le aziende italiane verso l’innovazione, la sostenibilità e la crescita. Ascoltare le loro esigenze, investire in formazione digitale e promuovere una cultura aziendale autentica non è più un’opzione, ma una necessità per chi vuole restare competitivo nel mercato di oggi e di domani.

 

L'argomento ti interessa? Scarica la ricerca completa di Spice Research!

 

 

Laura Fornaroli

Responsabile Marketing Italia

Data di pubblicazione
agosto 5, 2025
Categorie
  • Employee Engagement
Tempo di lettura
6 Min
Nome dell'autore
Laura Fornaroli
Indice dei contenuti

Altre risorse

Land of Fashion Villages presenta il programma “Be Excellence”

Per saperne di più

Pink Gellac semplifica la formazione aziendale con MobieTrain

Per saperne di più

Cosa Mariah Carey può insegnarti sulla gestione dei tuoi dipendenti

Per saperne di più